Il numero 7 nelle religioni: numerologia

La numerologia è ovunque, non solo nei numeri del percorso di vita o nelle scritture. Per esempio, il numero sette è molto più diffuso in natura: ci sono 7 oceani, 7 continenti, 7 vertebre nel collo, l’arcobaleno ha 7 colori, il suono ha 7 note e così via.

Discostandoci un attimo dalla presenza di questo numero in molti aspetti vicini a noi, devi sapere che il sette ha un significato anche nella religione, da quella cristiana a quella islamica. In questo articolo ti spiegheremo quindi il significato del numero 7 nelle diverse religioni!

Origine del numero 7 nelle religioni

Il numero 7 è uno dei numeri più magici e sacri, ed è stato venerato nelle antiche religioni pagane di tutto il mondo. Infatti, spesso ricorre nei testi religiosi come numero speciale, ma perché?

In primo luogo, in quanto numero primo e non divisibile, i Babilonesi dividevano le settimane in 7 giorni. Questo perché era in accordo semplicistico con gli intervalli di tempo tra le fasi lunari.

Il numero 7 è stato quindi mitizzato per molto tempo. Le religioni moderne, come il cristianesimo e l’islam, sono nate dalla Mesopotamia e alcune prove archeologiche antiche ci mostrano che il numero 7 aveva già un significato cosmico. Ma scopriamo più nel dettaglio il significato di questo numero nelle diverse religioni!

Il significato del numero sette per i Cristiani e nella Bibbia

Non c’è nessun’altra religione che metta in evidenza il numero sette come il cristianesimo. Nella Bibbia, il numero sette è menzionato ben 735 volte e le divisioni originali della Bibbia erano, appunto, sette parti: la Legge, i Profeti, i Salmi, i Vangeli, le Epistole, le Epistole di Paolo e l’Apocalisse.

All’inizio di questo scritto sacro vi sono i primi due sette: uno è ritrovabile nel numero dei giorni della settimana e l’altro è il settimo giorno. Nella Bibbia infatti si dice che Dio ha creato il mondo durante sei giorni e il settimo giorno si riposò, poiché un giorno sacro.

Nella genesi, i sogni del Faraone per esempio sono pieni di sette: sette pesci ben nutriti che vengono mangiati da sette malnutriti, sette vacche grasse vengono divorate da sette vacche magre, sette spighe buone mangiate da sette poveri. Giuseppe interpreta tutto questo come sette anni di abbondanza seguiti da sette anni di carestia, che secondo lo stesso autore, poi si sono effettivamente verificati.

Il libro dell’Apocalisse è strutturato attorno al numero 7. Il Libro è presumibilmente un messaggio a sette chiese cristiane, rappresentate da 7 spiriti e inizia quando Gesù appare tra 7 candelabri e tiene sette stelle nella mano destra.

Il numero 7 è usato per rappresentare cose sante e cose cattive nella Bibbia, come la Bestia nelle Rivelazioni e il numero di teste della mostruosa Idra. Ci sono anche, ovviamente, i sette peccati capitali.

Il numero 7 per gli Ebrei

Il numero sette era, per gli Ebrei, il numero perfetto: per questo motivo ricorre in tutti i loro riti sacri. Ad esempio, dopo la morte di una persona ebrea, i suoi parenti e amici la pregano per 7 giorni. Inoltre, quando celebrano Chanukah, è tradizione accendere la candela rituale Menorah con 7 steli.

Nei libri sacri ebraici consigliano ogni settimo anno di lasciare i campi incolti per riprendersi. Infine, secondo la tradizione ebraica, la creazione di Adamo avvenne il 7 ottobre 3761 a.C. o il primo giorno di Tishri, che è il settimo mese del calendario ebraico.

Il sette per l’Islam

Anche per l’Islam il numero 7 ha un’importanza significativa: nel Corano infatti sono presenti 7 cieli e l’inferno invece ha 7 porte.

Inoltre il Tawaf, cioè la camminata rituale intorno alla Mecca, deve essere svolta per 7 volte.

Poiché tutti i sistemi rituali religiosi e organizzati si sono basati su eventi e cicli naturali, il numero 7 è diventato un numero religioso e magico. Pertanto, coloro che hanno scritto i nostri miti e credenze religiose, hanno tentato di descrivere il mondo secondo le proprie credenze che hanno incluso la forte presenza del numero sette.