Pane: tipologie e differenze

Il pane è, almeno in apparenza, uno degli alimenti più semplici che, nel corso dei secoli, non sono mancati neanche sulle tavole dei poveri.

Eppure esistono tantissime varietà di pane che si differenziano non solo per gli ingredienti e la forma, ma anche per la storia che li accompagna. Pensiamo ad esempio alla coppia ferrarese, pane dalla stravagante forma arricciata, le cui origini risalgono al 1536, oppure al naan, il pane indiano a base di farina e yogurt.

Scopriamo dunque quali sono le principali tipologie di pane e in cosa si differenziano.

C’è pane e pane

Ogni pane è diverso dall’altro. Ci sono panini gonfi e soffici e altri schiacciati, sottilissimi e addirittura secchi. Esistono pani lievitati e non lievitati, salati o senza sale, ma anche realizzati con l’aggiunta di ingredienti particolari come l’aglio o lo yogurt.

Gli ingredienti di base che accomunano tutti i tipi di pane sono la farina e l’acqua; a questi possono venire aggiunti tantissimi altri ingredienti come semi vari, il latte, lo strutto, le spezie e così via.

Anche la scelta della farina permette di ottenere pagnotte di diverso tipo. Troviamo ad esempio panini realizzati con la classica farina di frumento, oppure con farine di segale e avena; esistono anche tipi di pane per celiaci, ossia privi di glutine.

Anche prodotti come i crackers, le piadine e i grissini sono classificati come particolari tipologie di pane.

Le tradizioni nel mondo

Ogni nazione possiede tipi differenti di pane. Ecco di seguito tre esempi tipici:

  • la baguette francese: chi non conosce questo pane lungo e croccantissimo, dal gusto tipico? A quanto pare, nel 1933 in Francia era stata promulgata una legge per preservare l qualità delle baguette;
  • il naan indiano: pane tipico dell’india, il naan è realizzato con farina, yogurt e, qualche volta, formaggio, è viene cotto nel tandoori, un particolare tipo di forno cilindrico in argilla;
  • il pane carasau: ecco un altro pane tipico e particolarissimo tutto italiano. Prodotto tipico sardo, ha una forma sottilissima e, a quanto pare, origini davvero antiche, risalenti alle civiltà nuragiche vissute in Sardegna a partire dal 1800 a.C.